
Il tema principale dell’apparato decorativo nella chiesa di San Lorenzo – detta anche del Purgatorio – è quella delle anime purganti, ovvero di anime che, destinate alla gloria del Paradiso, si stanno purificando attraverso l’espiazione dei peccati commessi nel corso della vita.
All’interno della chiesa, le anime sono rappresentate mentre bruciano nel fuoco del Purgatorio per espiare le proprie colpe: quando la piena espiazione viene raggiunta un angelo dall’alto versa su di esse il Sangue purificatore dell’Agnello e le porta verso l’alto al cospetto di Dio. Il tema è riproposto nella decorazione dell’altare, sulla volta del soffitto, nell’intaglio sull’ambone, sulla tela dell’altare principale e sulla facciata della chiesa.
Il Purgatorio, nella teologia cattolica, è dunque la condizione di coloro che, morti nella grazia di Dio, non sono ancora perfettamente puri e devono quindi purificarsi al fine di essere ammessi alla visione di Dio. Questo stato temporaneo è caratterizzato da sofferenza, ma è puramente transitorio e si conclude con l’ingresso nella beatitudine eterna.
Il termine “Purgatorio” non appare esplicitamente sulle Sacre Scritture. Il Concilio di Lione del 1274 e poi quello di Firenze del 1438 e infine quello di Trento del 1563 affermano e ribadiscono la dottrina del Purgatorio ponendo a suo fondamento alcuni passi biblici che suggeriscono la possibilità della purificazione dopo la morte per accedere alla beatitudine eterna. Inoltre il Purgatorio è allo stesso tempo manifestazione della Giustizia e della Misericordia divine: da una parte la necessità di espiazione per colpe che sono state commesse e che richiedono un riscatto, dall’altro una Salvezza che non esclude nessuno anche se il cammino verso il Regno Celeste richiede un percorso di purificazione.